I video e la storia di Roselle
La frequentazione della località Bagno di Roselle ha origini molto antiche ed è da porre in relazione con l’insediamento etrusco-romano di Roselle, i cui ruderi sono ancora oggi ben visibili sull’altura retrostante il poggio di Moscona. È fin dall’antichità, infatti, che ai piedi di quest'ultimo poggio alcune sorgenti di acqua calda venivano sfruttate per i bagni termali. Una ha lasciato traccia della sua esistenza nel toponimo di Podere Bagnolo alle falde del Poggio Mosconcino; un'altra, detta Antico Bagno, era situata, invece ai piedi di Montebrandoli tra Roselle ed Istia. La più nota e sfruttata delle sorgenti termali fu infine proprio quella situata in località Bagno di Roselle. La più antica attestazione dell'utilizzo di una struttura termale in questa località risale all'epoca Romana: intorno al I-II secolo d.C, infatti essa doveva far parte di una villa di grandi dimensioni situata dove attualmente sorge Podere Passerini. All'epoca quella struttura termale doveva essere stata dotata di mosaici pavimentali, rivestita di marmi e adornata di sculture. L'uso delle terme di Bagno di Roselle è attestato anche per le età medioevale e moderna; è in quest ultima epoca, in particolare nel '600 che nella località vennero costruiti nuovi edifici connessi alla struttura termale, una chiesa, una locanda, e tre mulini. Durante l'Ottocento, invece, l'edificio termale subisce importanti opere di ristrutturazione e restauro che le conferirono l'aspetto che ancora oggi conservano.
L'abitato di Roselle, a cui in origine era legata l'esistenza della struttura termale, era sorto intorno all'VIII secolo a.C., su una delle alture che facevano da corona a quello che allora costituiva un golfo del mar Tirreno, diventato in seguito laguna e poi lago noto come Prile. La sua posizione gli permetteva per tanto di dominare non solo il golfo stesso ma anche la fertile pianura alluvionale formata dal fiume Ombrone che sfociava in mare poco distante da lì e che rappresentava una via di comunicazione con i territori dell'interno. Roselle, allora doveva presentarsi di modeste dimensioni e dedita ad attività di raccolta e smistamento delle merci provenienti dai commerci marittimi e dirette verso l'interno1. La conformazione dell'abitato cambiò a partire dal VI secolo, quando divenne entità politica autonoma e venne dotata di edifici pubblici e di una cinta muraria di 3270 m.
Tra il III e il I secolo a.C., a seguito della conquista romana, il territorio ed il centro abitato di Roselle subirono l'importazione di modelli politico-economici e culturali propri del mondo romano. Il I secolo a. C. corrispose al periodo di maggiore sviluppo sia del popolamento che delle attività economiche dell'area di Roselle, ma già alla fine del secolo e fino al II d.C, si verificò un cambiamento di tendenza. In concomitanza della caduta dell'Impero Romano d'Occidente e delle invasioni barbariche, gli edifici pubblici e la zona centrale del foro avevano perso la loro funzione ed il loro motivo ad esistere, perciò venivano lasciati cadere in rovina; l'insediamento era contratto nella propria area ed aveva spostato il proprio baricentro sulla collina nord nei pressi della porta orientale. È noto dalle fonti documentarie che in questa zona, verso la fine del IV secolo, fu edificata, sulle rovine degli edifici delle terme imperiali, una chiesa che già alla fine del secolo successivo risultava essere sede vescovile. Durante la dominazione bizantina l'abitato, dovette assumere una funzione di controllo e di difesa della costa e delle vie di percorrenza principali dalla minaccia degli invasori Longobardi, data anche la favorevole posizione, proprio a picco sulla laguna, che rendeva particolarmente adatti ad essere dei presidi militari, non solo il colle su cui sorgeva Roselle, ma anche il più alto poggio di Moscona. Terminata la sua funzione di difendere militarmente la costa e la viabilità, Roselle non conobbe alcuno sviluppo. È noto, infatti, che quando, nel 1138, la sede vescovile fu traslata nel vicino centro abitato di Grosseto, questo, che figurava come castello già dal 973, si era affermato come nuovo centro di potere del territorio, grazie probabilmente ai suoi detentori, gli Aldobrandeschi. I vescovi di Roselle furono responsabili della fondazione di tre castelli, di cui due rimasero in vita più a lungo, quello di Roselle/Poggio Mosconcino, attestato per la prima volta a partire dal 1179, posto sulla sommità di un piccolo rilievo nelle immediate vicinanze dell’antica città5, e quello di Istia, anch’esso menzionato con certezza solo a questa stessa data. All'interno del castello di Roselle, tra XI-XII secolo venne costruita un'imponente cattedrale romanica, i cui resti sono ancora oggi visibili su un fianco dell'altura e da cui deriva il nome di poggio la Canonica. Il piccolo castello in oltre ospitava nell'area sommitale la sede signorile del vescovo, una chiesa e un ospedale, dedicati a S. Lucia. Quando nel 1138 l'episcopatus fu traslato nella chiesa grossetana, quella rosellana riuscì per un po' a mantenere i diritti su tutti i suoi beni, compresa l'area di Bagno di Roselle.
La situazione mutò irrevocabilmente nel 1187, quando papa Clemente VII cedette ai vescovi Grossetani il castello e i beni della canonica di Roselle, comprese evidentemente anche le terme, su cui esercitarono per più di sette secoli, diritti signorili.
L'abitato di Roselle, a cui in origine era legata l'esistenza della struttura termale, era sorto intorno all'VIII secolo a.C., su una delle alture che facevano da corona a quello che allora costituiva un golfo del mar Tirreno, diventato in seguito laguna e poi lago noto come Prile. La sua posizione gli permetteva per tanto di dominare non solo il golfo stesso ma anche la fertile pianura alluvionale formata dal fiume Ombrone che sfociava in mare poco distante da lì e che rappresentava una via di comunicazione con i territori dell'interno. Roselle, allora doveva presentarsi di modeste dimensioni e dedita ad attività di raccolta e smistamento delle merci provenienti dai commerci marittimi e dirette verso l'interno1. La conformazione dell'abitato cambiò a partire dal VI secolo, quando divenne entità politica autonoma e venne dotata di edifici pubblici e di una cinta muraria di 3270 m.
Tra il III e il I secolo a.C., a seguito della conquista romana, il territorio ed il centro abitato di Roselle subirono l'importazione di modelli politico-economici e culturali propri del mondo romano. Il I secolo a. C. corrispose al periodo di maggiore sviluppo sia del popolamento che delle attività economiche dell'area di Roselle, ma già alla fine del secolo e fino al II d.C, si verificò un cambiamento di tendenza. In concomitanza della caduta dell'Impero Romano d'Occidente e delle invasioni barbariche, gli edifici pubblici e la zona centrale del foro avevano perso la loro funzione ed il loro motivo ad esistere, perciò venivano lasciati cadere in rovina; l'insediamento era contratto nella propria area ed aveva spostato il proprio baricentro sulla collina nord nei pressi della porta orientale. È noto dalle fonti documentarie che in questa zona, verso la fine del IV secolo, fu edificata, sulle rovine degli edifici delle terme imperiali, una chiesa che già alla fine del secolo successivo risultava essere sede vescovile. Durante la dominazione bizantina l'abitato, dovette assumere una funzione di controllo e di difesa della costa e delle vie di percorrenza principali dalla minaccia degli invasori Longobardi, data anche la favorevole posizione, proprio a picco sulla laguna, che rendeva particolarmente adatti ad essere dei presidi militari, non solo il colle su cui sorgeva Roselle, ma anche il più alto poggio di Moscona. Terminata la sua funzione di difendere militarmente la costa e la viabilità, Roselle non conobbe alcuno sviluppo. È noto, infatti, che quando, nel 1138, la sede vescovile fu traslata nel vicino centro abitato di Grosseto, questo, che figurava come castello già dal 973, si era affermato come nuovo centro di potere del territorio, grazie probabilmente ai suoi detentori, gli Aldobrandeschi. I vescovi di Roselle furono responsabili della fondazione di tre castelli, di cui due rimasero in vita più a lungo, quello di Roselle/Poggio Mosconcino, attestato per la prima volta a partire dal 1179, posto sulla sommità di un piccolo rilievo nelle immediate vicinanze dell’antica città5, e quello di Istia, anch’esso menzionato con certezza solo a questa stessa data. All'interno del castello di Roselle, tra XI-XII secolo venne costruita un'imponente cattedrale romanica, i cui resti sono ancora oggi visibili su un fianco dell'altura e da cui deriva il nome di poggio la Canonica. Il piccolo castello in oltre ospitava nell'area sommitale la sede signorile del vescovo, una chiesa e un ospedale, dedicati a S. Lucia. Quando nel 1138 l'episcopatus fu traslato nella chiesa grossetana, quella rosellana riuscì per un po' a mantenere i diritti su tutti i suoi beni, compresa l'area di Bagno di Roselle.
La situazione mutò irrevocabilmente nel 1187, quando papa Clemente VII cedette ai vescovi Grossetani il castello e i beni della canonica di Roselle, comprese evidentemente anche le terme, su cui esercitarono per più di sette secoli, diritti signorili.
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